venerdì 12 dicembre 2008

La testimonianza di Daniela

Ciao, sono Daniela, mamma di mirko e david...

mi aggrego alle riflessioni di Geppo e non posso fare altro che constatare che a 10 giorni dal ritorno il primo aggettivo che mi viene da rispondere a chi mi chiede come è stato il viaggio è MERAVIGLIOSO!!!

e non so classificare,dare un ordine alle motivazioni che mi spingono a dire così...la compagnia,il clima,le manifestazioni,la carica che ho sentito nelle persone che abbiamo incontrato...

provo ad andare con ordine...bhè, per quanto riguarda la compagnia non posso fare altro che ringraziarvi tutti quanti per l'affetto che siete riusciti a mostrarci in questi fantastici 10 giorni,si può dire che avete letteralmente adottato i miei figli e non sapete quale aiuto è stato per me avere un sostegno così grande alla scommessa fatta con i miei ragazzi di 10 e 16 anni,li avete fatti crescere, arricchiti in un clima di festa continua, hanno imparato a responsabilizzarsi...nonostante le canzoncine "sceme" di andrea,ma sono andate benissimo anche queste!!(david continua tutt'ora a cantarle!)

le manifestazioni sono state poi delle vere feste,con un trasporto e un'emozione così forte che era quasi tangibile e basta chiudere gli occhi un attimo o soffermarsi su una foto per sentire riecheggiare i tamburi che battevano il ritmo di quella musica coinvolgente...fenomenale!!!

e la grinta,la caparbietà di tutte quelle persone che ci hanno reso partecipi delle loro lotte,dei loro ideali portati avanti ad ogni costo,mi hanno regalato una forza interiore direi quasi esplosiva...vien proprio voglia di rimboccarsi le maniche e di dire "ALLORA FACCIAMO?!"

già i motivi sono tantissimi per continuare a dire MERAVIGLIOSO e credo che l'eco di questa parola suonerà nella mia testa ancora per molto...

grazie a tutti voi per l'opportunità che ci avete dato e per come ci avete fatto vivere questa esperienza...SE VI VA OGNI TANTO VENITE A FARCI UNA SERENATA!!!

UN BACIO GRANDISSIMO A TUTTI

DANIELA E FAMILY

giovedì 11 dicembre 2008

MARTEDI’ 9 DICEMBRE 2008

Care amiche e cari amici, 

dopo qualche giorno dal nostro rientro sento che posso cominciare a mettere per iscritto alcune emozioni e alcuni ricordi dell’esperienza argentina…..


Appena rientrato a casa, e anche nei giorni immediatamente successivi, raccontare le giornate e gli incontri avvenuti,  mi induceva emozioni incontenibili che sfociavano in lacrime: era l’orgoglio di aver potuto fare un’esperienza del genere? Era la rabbia nel sentire che la nostra presenza era stata, pur con tutta la nostra partecipazione, marginale e che non si potranno verificare cambiamenti significativi? E’ stato il contatto con l’esperienza delle madri di plaza de mayo, con la loro immensa capacità di trovare un senso alla loro vita, nonostante l’immenso dolore vissuto durante l’aberrante periodo della dittatura militare? E’ stato l’essermi sentito parte di un gruppo nuovo, che mi ha concesso e permesso di conoscere nuove persone e di conoscere nei vecchi amici aspetti , affetti ed emozioni nuove? E’ stato percepire e osservare che, pur in una realtà complessa e soggetta tuttora a violenze sociali e politiche, esistono realtà che potrebbero insegnarci a non venir meno al ruolo di partecipazione, di protesta e di denuncia sociale e politica?


Io penso che i dieci giorni passati a Buenos Aires rappresenteranno un ricordo che continuerà a palpitare, che potrebbe consentirmi, ( spero di consentirci ), di rinforzarci ulteriormente sulle mie/nostre convinzioni, sui nostri ideali  che ci hanno portato a fare la scelta, prima di prendere un aereo, che mira all’affermazione e alla realizzazione di contesti ed esperienze di partecipazione realmente condivisa, fra tutti i componenti partecipanti, anche a costo, delle volte, di scontri  e contrasti non proprio ortodossi (….vorrei chiedere scusa in quest’occasione a Ennio….aspettando chiaramente di poterne riparlare in viva voce…).


Vorrei che queste poche righe potessero essere lette da tutti i partecipanti argentini, ma non solo, vorrei che ciascuno di noi potesse fungere da tam – tam comunicativo all’interno dei propri gruppi ed associazioni, per trasmettere la carica e l’entusiasmo che ho percepito insieme a tutto il gruppo, ma insieme anche ai tanti amici italiani ed argentini presenti a patas arriba…..

Io personalmente non ho visitato nessun manicomio, ma ho percepito l’emozione degli incontri attraverso le testimonianze, le parole, le pause delle persone che ci hanno rappresentato, così come ho visto rinforzarsi la capacità di prendersi uno spazio nel gruppo, di divenire voce rappresentativa del gruppo, da parte di quasi tutti i partecipanti…


Penso che sia questo un punto che ci dovrebbe far riflettere, e sono sicuro che ne avremo modo, sulle possibilità diverse che si possono innescare nella relazione all’interno di un gruppo, che si identifica come gruppo per il senso che ciascuno dei componenti dà alla sua presenza, per il senso che ciascuno di noi ha trovato nell’essere parte di questo progetto.


Un grande ringraziamento lo devo fare alle bellissime donne che erano presenti e ai loro importantissimi contributi apportati al gruppo, sia provenienti dall’esperienza storica dell’ANPIS, come A.Maria, Cristina, Rita, Emilia, Nives, Daniela,….. ma anche grazie alla profonda sensibilità e fermezza delle amiche avvicinatesi a quest’esperienza : Daniela & Daniela , Monica, Tiziana, Lucia…..


Senza di loro questa esperienza sarebbe risultata sicuramente meno significativa, e le ringrazio ancora per la loro capacità di mostrare al gruppo il pragmatismo femminile che in diverse circostanze è risultato fondamentale per superare i momenti critici e i dibattiti vissuti  con eccessiva partecipazione ( a partire dal sottoscritto).


Naturalmente un ringraziamento anche a tutti i baldi giovani che hanno mi hanno donato il loro entusiasmo e che hanno caratterizzato in modo particolare il gruppo Emilia Romagna, a partire dai più “giovani” : Luigi, Egidio, Tuccio…. Fino ad arrivare ai più giovani, il cucciolo David e l’impegnato virgulto Mirco….


Questa è una prima riflessione, scusate se è troppo sintetica, cercherò di proseguire inviandovi altre nuove considerazioni, magari più centrate sugli eventi e le giornate vissute insieme….


Intanto un grosso abbraccio a tutti…


Hasta la Vittoria … siempre !!!!!


NO PARAR !!!!


Giovanni……

mercoledì 3 dicembre 2008

Un viaggio visto con i miei occhi di 10 anni

Quelle che seguono sono le parole della mamma di David con le quali presenta il diario di suo figlio: "semplice e genuino come può essere un bimbo che non cerca le differenze per forza ma che riesce a viverle come una normalità"

21/11/08

Caro diario,

per la prima volta prenderò l'aereo, per andare a Buenos Aires in Argentina.

Viaggerò con dei ragazzi veramente speciali, per manifestare contro i manicomi.

23/11/08

Caro diario,

oggi con il gruppo A.N.P.I.S. Emilia Romagna siamo partiti dal nostro hotel la Salles che si trova di fronte ad un alto obelisco.

Abbiamo seguito una delle vie principali di Buenos Aires per andare a plaza de Mayo. In questa piazza è situato un altro obelisco con sopra Atena.

Intorno all'obelisco c'è un cerchio che rappresenta il percorso che fanno le donne, madri dei desaparecidos, da più di 30 anni. 

Dopo aver visitato la piazza siamo andati in un mercatino dove abbiamo visto oggetti originali del posto: c'erano delle calamite che rappresentavano il tango, un ballo tipico argentino.

Mentre eravamo al mercatino ci siamo fermati in un ristorante dove abbiamo mangiato specialità del luogo.

Dopo, camminando per la strada siamo passati sotto un cavalcavia, dove ,facendo degli scavi erano stati ritrovati i corpi di molti desaparecidos.

Sui cartelli c'erano scritte molto raccapriccianti, quante persone sono state uccise dal governo solo perché non erano d'accordo con la loro politica: più di 30000.

 

24/11/08

Caro diario,

stamattina siamo andati all'università di Bologna a Buenos Aires, abbiamo parlato di molte cose importanti su questo progetto che si chiama Patasarriba, che significa sotto-sopra.

Abbiamo partecipato alla conferenza stampa e alcuni di noi hanno raccontato la loro esperienza diutenti,famigliari e volontari dei servizi della salute mentale.

Le bandiere che ci siamo portati dall'Italia si riempivano delle firme di chiunque fosse interessato.

25/11/08

Caro diario,

questa mattina siamo andati a visitare un hotel molto particolare, di nome B.A.U.E.N. che è gestito dai suoi lavoratori che hanno fatto una cooperativa dopo che il proprietario è scappato con la cassa.

Al pomeriggio siamo andati alla Plata, alla periferia di Buenos Aires, a fare una manifestazione.

Ci avevano preparato dei giochi molto belli: 

una bacinella piena di acqua e sapone con cui si facevano delle grandissime bolle, e una bottiglia con un po' di acqua dentro sparata in alto da una pompa da bicicletta.

Giochi semplici ma molto divertenti.

Infine siamo andati per la strada a manifestare con un gruppo che suonava, con tamburi e tamburelli una musica che si chiama murga, dei ballerini e un giocoliere che usava il "diablo" e 5 palline.

26/11/08

Caro diario,

oggi abbiamo visitato il parco della memoria, dove c'è un monumento costruito con 30000 mattonelle, di cui 9000 incise.

30000 è il numero dei desaparecidos e 9000 di quelli di cui hanno trovato i cadaveri.

Nel pomeriggio siamo andati al Matadero, un quartiere povero di Buenos Aires.

Anche qui abbiamo manifestato per la chiusura dei manicomi con una grande festa e il concerto di gruppi musicali, alcuni bravi altri meno bravi.

 

28/11/08

 

Caro diario,

oggi non è stata una giornata come le altre perché pioveva.

Verso le 13.00 siamo andati alla Boca, un altro quartiere molto povero, a fare delle partite di calcio con deiragazzi che vivono nei manicomi.

Avrei voluto giocare anch'io, ma non me lo hanno permesso per paura che mi facessero male.

Poi siamo andati a vedere lo stadio della Boca che si chiama Bomboniera, lo stadio di Maradona.

Verso sera ci hanno accompagnato a vedere la zona del Caminito, dove ci sono delle bellissime case colorate con le rimanenze delle vernici utilizzate per le navi.

29/11/08

Caro diario,

nel pomeriggio siamo andati a manifestare in plaza de Mayo con persone uscite dal manicomio. Ad un certo punto è iniziato a diluviare, quindi ci siamo riparati dentro un bar inzuppati d'acqua.

Lì dentro abbiamo fatto una piccola festa con un gruppo di cantanti che erano anche al Matadero.

Abbiamo suonato con chitarre, fisarmoniche,tamburi, tamburelli, ma anche con bicchieri e cucchiaini.

 

30/11/08

Caro diario,

oggi dovevamo andare al Tigre, un affluente del Rio della Plata che è il fiume con la foce più grande del mondo.

Non ci siamo andati perché pioveva.


IMPRESSIONI 

Buenos Aires  a me non è piaciuta molto perché ci sono molti monumenti belli, ma anche tante case rotte che stonavano con i monumenti.

Invece la Plata, dove sfocia il Rio della Plata, mi è piaciuta di più.

Al Matadero c'era molta puzza di croccantini di gatto…

Mentre la parte più bella della Boca è il Caminito con tutte le sue case colorate.

 

DAVID GUERRA

Iniziare dalle fine


Carissimi,
Siamo tornati!
Alle 18 e 30 di ieri, martedì 2 dicembre, stanchi, dopo un lunghissimo viaggio, con i volti affaticati ma pieni di emozione, il groppo in gola,gli occhi arrossati e lucidi nei quali ancora balenavano le immagini della ricca esperienza argentina, ci siamo salutati facendo echeggiare nell'atrio dell'aereoporto di Bologna.
Ancora una volta l'urlo corale "PATAS!!!! ARRIBA!!!!" ha riempito l'aria nell'estremo tentativo di proteggere, raccogliendo in una sonora e resistente sacca immaginaria, la nostra preziosa avventura.
curo è stato difficile, doloroso…una cattiveria del mondo. Ma sopra tutto rimane l'impressione vitale netta, paradossale, di un viaggio che è appena iniziato. Stamane al risveg
Ci siamo salutati abbracciandoci, tutti,uno ad uno, intensamente quasi a volere conservare il calore di ciascuno degli altri nel nostro corpo prolungandone la loro cara presenza. Separarci , ve lo ass
ilio, come un pugno nello stomaco la nostalgia per tutto ciò che abbiamo vissuto in Argentina mi assale e fa fatica ad abbandonarmi. Mi chiedo con un po' di preoccupazione: per quanto tempo durerà ancora e cerco, come un corpo mutilato di ricomporre i propri pezzi nella vana speranza di ricomporre un'unità illusoria, i miei amici argentini con i quali ho condiviso questa straordinaria esperienza. Una certezza lenisce il fastidio di questa sensazione e cioè che quell'unità la si può ritrovare con la comunità (in argentina direbbero con el pueblo) che in questi mesi ci ha permesso e si è permessa di farci partire, un unità da ricomporre con quelle persone che avranno la voglia, il desiderio di ascoltare, con paziente curiosità, i nostri racconti
Grande è la voglia di raccontare. L'impressione netta è quella che le parole non bastino, che non siamo in grado di tradurre e trasmettere, tutte quelle emozione, sentimenti, sensazioni che abbiamo vissuto in terra argentina, che non riescano a contenere, a raccontare, la grande umanità che abbiamo incontrato e dalla quale siamo stati attraversati. Dovete perdonarci per la mancanza di informazione che ha connotato questo viaggio nel suo farsi, diversamente dal precedente , quello per Pechino ma credeteci ciò non è segno di approssimazione e superficialità ma esattamente del contrario. Siate clementi!

Siamo ancora storditi per tutto quello che abbiamo vissuto e abbiamo bisogno di un pò di tempo per digerire l' esperienza proprio come succede dopo essere stati invitati ad un banchetto ed aver assaporato cibi abbondanti saporiti e succulenti. Vi assicuriamo che saremo di parola e manterremo l'impegno, che alla partenza ci siamo assunti, di raccontare il nostro/vostro viaggio. Ancora grazie a tutti coloro che hanno creduto in questa impresa grazie per averci dato, esservi dati la possibilità di realizzarla. 3 dicembre 2008 Con profondo affetto

Ennio